Roberto Caccamo racconta e mette in scena macchine consapevolmente inutili, rumorose, incontrollabili e dedite esclusivamente a movimenti che producono suoni casuali e imprevedibili. In (Sua)Eminenza si aggiunge una componente di stilismo che descrive una quotidianità altra, enfatizzando l’aspetto domestico al quale si affaccia l’artista per la ricerca dei suoi objet trouvé.
La dimensione sonora si mescola allo scintillio dei pendagli producendo rumori assolutamente non programmati, lenti e costanti.
Le sedie, presenza costante negli assemblaggi dell’artista, sono gli elementi di immobilità e staticità per eccellenza, che tendono ad opporsi con disarmonia al contesto del movimento raccontando ossimori.