Walter Visentin da sempre raccoglie, colleziona, accatasta materiali abbandonati, inutilizzati, rotti, di scarto, con l’intento di dare forma a nuovi oggetti che nascono in primis nella sua mente e che si adattano precisamente al luogo che li ospiterà.
Vive e lavora tra Torino e i boschi dell’astigiano
Walter Visentin da sempre raccoglie, colleziona, accatasta materiali abbandonati, inutilizzati, rotti, di scarto, con l’intento di dare forma a nuovi oggetti che nascono in primis nella sua mente e che si adattano precisamente al luogo che li ospiterà. In una costante necessità di trovare oggetti e con essi nuovi stimoli, storie, suggestioni e ricordi, il lavoro di Visentin è una sorta di collegamento tra mondi diversi e periodi diversi. Non si parla meramente di riciclo o riuso, ma della trasformazione di una materia complessa, che perde la sua memoria di forma e di utilizzo nel processo di alterazione, ma mantenendo la sua anima.
Si parte da elementi di scarto per arrivare alla creazione di manufatti di design, che danno forma a una fantasia materica nata nella mente dell’artista, il quale si appropria di materiale e ricordi altrui.
La sua ricerca è legata all’accumulo di materiali vari e di sensazioni e lo si comprende facilmente entrando nel suo atelier: ci si ritrova all’interno di un contenitore di meraviglie e di storie. La raccolta avviene di continuo ed è connessa anche alla relazione dell’artista con il suo ambiente, con la città in cui vive da sempre – Torino – con le sue differenti aree, a partire dal centro per arrivare alle periferie, luoghi di grande ispirazione per l’artista, anche e soprattutto per la loro mutevolezza.
Testo a cura di Opere Scelte
Macchina Per Immaginare, 2008 Foto di Sebastiano Pellion