Il Quartiere
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La cornice
10 location, 30 giorni, 20 artisti, 24 artigiani, 30 operatori, oltre 5000 metri quadri di spazi espositivi dove incontrarsi, 3 macro aree: Arte, Antiquariato e Artigianato. E ancora, 50 appuntamenti “Off” e oltre 10mila persone attese per start/storia arte Saluzzo che quest’anno, alla sua seconda edizione, ritorna dal 27 aprile al 27 maggio.
La formula
Una Città che si fa museo diffuso, che propone opere di personaggi locali che si intrecciano con quelli internazionali, in una continua esplorazione tra spazio pubblico e privato, dove poter respirare le storie degli artigiani del territorio, storie di passioni che si tramandano di padre in figlio, esperti ebanisti e mastri ma anche giovani falegnami con approcci più sperimentali: stampa 3D, crowdsourcing, open design. E ancora spazi temporanei creati appositamente per eventi che mettono in relazione l’arte e l’architettura con un pubblico variegato, con i bambini delle scuole e le famiglie. Opere d’arte si intrecciano a oggetti d’antiquariato, alle antichità e al collezionismo, insieme a laboratori, incontri letterari, seminari e concerti.
Arte, cultura e creatività incontrano, a Saluzzo – uno dei dieci borghi più belli d’Italia – tradizione, territorio e innovazione, quest’ultima guidata dalla ricerca di bellezza e curiosità.
Saluzzo Arte è la manifestazione che apre il Progetto Start e, nel segno dell’innovazione che contamina l’intero evento, quest’anno cambia pelle: ottocento metri quadrati dove esporre opere d’arte figurativa, sculture e creatività di artisti italiani negli spazi della Castiglia. La manifestazione si rivolge a un pubblico variegato, offrendo uno spaccato di arte contemporanea nelle sue diverse espressioni. Questa nuova edizione – curata da Togaci Gaudiano e coordinata da Paolo Infossi – seguirà il filo rosso della Memoria, nella declinazione di “coscienza del tempo”, e proporrà le opere di 11 artisti: Cinzia Ceccarelli, Francesca Corso, DustyEye, JINS©, Ornella Rovera, Maria Grazia Solano, Roberta Toscano, Flavio Ullucci, Luj Vacchino, Ugo Venturini, Davies Zambotti.
“Memento: ricordati!”, una coniugazione che, al di là dei più profondi significati assunti in ambiti religiosi, potrebbe essere intesa anche come pro-memoria, come un appunto o un ammonimento. Una lezione o anche il riconoscimento di un’esperienza che può valere come monito per l’avvenire.
L’allestimento anti-convenzionale di questa mostra intende rappresentare la “memoria storica” degli artisti, storicizzando lo scorrere del tempo, alla luce degli eventi emozionali che ne hanno caratterizzato il percorso artistico, anche in proiezione futura. Significativo, in ogni sala, il “Cameo” rappresentato da una fotografia tratta dall’infanzia di ognuno di loro. Un’immagine che non appartiene più soltanto al passato, ma anzi, assume un carattere dal valore iconografico, inteso a suggellare le tracce di un lungo e laborioso cammino. Un percorso in progress, che ancora procede, in divenire. In effetti, il passato, il presente e il futuro non appartengono ad una realtà tangibile, fisica, ma piuttosto ad una parte razionale della mente. Lunghi e brevi periodi. Decenni, giorni, ore e minuti, istanti appena trascorsi, che sembrano, però, già appartenere al passato. Apparentemente, si potrebbe pensare che il tempo sia riconducibile soltanto alla breve esistenza umana, eppure è stato proprio l’uomo a conferirgli un significato più ampio ed esteso, misurandolo, per renderlo intellegibile, per distinguerlo da un naturale, quanto anonimo, scorrere degli eventi. Il tempo è la stratificazione delle esperienze passate: sensazioni e ricordi che si accrescono, progredendo costantemente, accumulandosi nel presente. La Memoria, quindi, non è ad esclusivo appannaggio dei momenti o dei ricordi che si possono confidare o trascrivere in un diario, poiché funziona autonomamente, come e quando è possibile, come una facoltà per ricordare. Il passato, invece, ci segue costantemente, conservandosi automaticamente nel tessuto del presente. Un “tessuto” che il filosofo francese Henri-Louis Bergson definì più precisamente “stoffa”. Tutto quello che abbiamo vissuto, subìto, desiderato, sin dall’infanzia è già stato assorbito nel presente, condizionando anche le scelte per un prossimo futuro.
Un’immagine che non appartiene più soltanto al passato, ma anzi, assume un carattere dal valore iconografico, inteso a suggellare le tracce di un lungo e laborioso cammino. Un percorso in progress, che ancora procede, in divenire. In effetti, il passato, il presente e il futuro non appartengono ad una realtà tangibile, fisica, ma piuttosto ad una parte razionale della mente. Lunghi e brevi periodi. Decenni, giorni, ore e minuti, istanti appena trascorsi, che sembrano, però, già appartenere al passato. Apparentemente, si potrebbe pensare che il tempo sia riconducibile soltanto alla breve esistenza umana, eppure è stato proprio l’uomo a conferirgli un significato più ampio ed esteso, misurandolo, per renderlo intellegibile, per distinguerlo da un naturale, quanto anonimo, scorrere degli eventi. Il tempo è la stratificazione delle esperienze passate: sensazioni e ricordi che si accrescono, progredendo costantemente, accumulandosi nel presente. La Memoria, quindi, non è ad esclusivo appannaggio dei momenti o dei ricordi che si possono confidare o trascrivere in un diario, poiché funziona autonomamente, come e quando è possibile, come una facoltà per ricordare. Il passato, invece, ci segue costantemente, conservandosi automaticamente nel tessuto del presente. Un “tessuto” che il filosofo francese Henri-Louis Bergson definì più precisamente “stoffa”. Tutto quello che abbiamo vissuto, subìto, desiderato, sin dall’infanzia è già stato assorbito nel presente, condizionando anche le scelte per un prossimo futuro.
Start si propone nel 2018 di “contaminare” il territorio. In collaborazione con il Comune di Barge – a pochi chilometri da Saluzzo – sarà inaugurata l’opera di green architecture “COLORI DEL PAESAGGIO Aimaro Isola”. Da un’idea di Hilario Isola, artista poliedrico, lo spazio pubblico Ex Officina Ferroviaria sarà protagonista di un’installazione scultorea che ne occuperà gli spazi interni ed esterni. L’ultimo tratto del percorso narrato su tessuto uscirà dall’edificio e le pennellate di colore si fonderanno con il paesaggio circostante in una vera e propria opera di camouflage. Il concept nasce dagli acquerelli di Aimaro Isola e l’opera si snoderà tra spazio interno ed esterno, divenendo pergolato e tetto artistico ma anche luogo di condivisione e socialità. L’installazione resterà al Comune e potrà ospitare incontri, workshop, visite guidate e spettacoli.
La Mostra Nazionale dell’Antiquariato, da 40 anni, è un contenitore di qualità e di fascino senza tempo in cui la città di Saluzzo si riconferma Capitale. Il gusto e la definizione di “bellezza” cambiano negli anni, ma Saluzzo resta una nicchia dove la tradizione ha radici che affondano nel secolo scorso e l’attenzione all’arte antica non è mai venuta meno. All’origine di questo successo c’è sicuramente il livello delle mostre e delle esposizioni, che si rivolgono a un pubblico esigente e interessato. A corollario degli allestimenti a cura di galleristi e operatori, una mostra sarà dedicata al prestigioso marchio di ceramiche e bambole da collezione Lenci.
Un percorso tra l’artigianato e l’innovazione nei luoghi storici della città.
La suggestiva Casa Cavassa, insieme agli spazi della Croce Nera e dell’Antico Palazzo comunale diventano i luoghi dove esporre oltre 20 creazioni di artigiani selezionati. Saluzzo, per raccontare il proprio “saper fare”, ha invitato gli artigiani del territorio, in particolar modo quelli legati al legno, a portare in luoghi storici, di grande fascino, una propria idea da mettere in mostra. Ecco che il filo che divide artigiano e artista si fa lieve e offre occasione per venire a contatto con la manualità che qui trova eccellenze da scoprire. Una storia legata all’artigianato che risale a fine ‘800, quando il Marchese Emanuele Tapparelli d’Azeglio si propone di acquistare l’antica Casa Cavassa per riportarla agli antichi fasti. A Saluzzo lavorano molti artigiani e un cantiere avrebbe segnato la Città. Per allestire le bellissime sale, lo stesso Marchese si rivolge a diversi antiquari, al fine di recuperare porte e opere d’arte antiche, ma al contempo commissiona ad abili artigiani la realizzazione di mobili secondo lo stile rinascimentale, talvolta utilizzando parti di mobili antichi. Lo fa perché ritiene che la Casa Museo possa essere luogo dove presentare l’eccellenza artigiana saluzzese. Oggi, a oltre 100 anni da quel lavoro, la Città di Saluzzo ritorna a fare della bellissima Casa Cavassa, degli spazi della Croce Nera e dell’Antico Palazzo Comunale, il luogo dove esporre oltre 20 creazioni di artigiani selezionati.
Arte educazione all’arte e laboratori per le famiglie.
Nell’obiettivo di avvicinare i bambini ai linguaggi espressivi dell’arte contemporanea, il progetto start/storia arte Saluzzo comprenderà un variegato programma di appuntamenti per le scuole e le famiglie che coinvolgeranno: Castiglia e Casa Cavassa. Alle scuole verranno proposti laboratori della durata di 2 ore, dal titolo “START/ARTE – GIOCO gestiti dal personale dei Servizi educativi della ditta CoopCulture, che per vari anni ha coordinato l’iniziativa “Giornata dell’Arte”, promossa dalla Direzione didattica, e che tutt’ora gestisce le attività didattiche presso i musei e i beni culturali di Saluzzo. L’iniziativa riprende gli obiettivi educativi della “Giornata dell’arte”, ma sviluppa i contenuti in diversi appuntamenti anziché concentrarli in un’unica giornata.
Partendo dall’analisi dei messaggi insiti nelle opere d’arte e dei materiali utilizzati dagli artisti, gli studenti delle scuole potranno conoscere meglio i linguaggi dell’arte contemporanea, nelle loro diverse declinazioni e prospettive, realizzando inoltre un’installazione collettiva e multisensoriale, che verrà esposta nelle varie sedi espositive (Casa Cavassa e Castiglia).
Parte dei laboratori sarà progettata in collaborazione con il Centro Diurno locale “Le Nuvole”, che da anni collabora con il personale dei Servizi Educativi.
PAESAGGI E STORIE TRA ‘800 E ‘900
In linea con il concetto della Memoria, Coopculture propone un percorso tematico partendo dalla Castiglia e proseguendo nel centro abitato, per vedere e paragonare Saluzzo com’era tra l’Ottocento e gli inizi del Novecento e com’è diventata oggi. La visita inizierà dalla Castiglia dove, per approfondire il tema della Memoria, aprirà eccezionalmente le porte dell’archivio storico, per scoprire immagini e documenti che condurranno i visitatori in un viaggio nel passato. La selezione di immagini d’epoca e una serie di curiosità sulla vita quotidiana contribuiranno a far riflettere sulle trasformazioni della Città di Saluzzo e sulla mutevolezza delle nostre abitudini.
GLI SPAZI DEL FUTURO
Spazio espositivo Amleto Bertoni
L’allestimento dello Spazio Amleto Bertoni è concepito come risultato di un programma di ricerca, scambio e collaborazione tra le realtà presenti sul territorio saluzzese. Sostenuto dalla Fondazione Amleto Bertoni e dalla Città di Saluzzo all’interno del progetto europeo #com.viso, curato da FWstudio, co-partecipato da realtà educative del saluzzese, il “museo” vuole narrare la storia di Amleto Bertoni e con lui un tratto di ‘900 saluzzese.
Lo Spazio Amleto Bertoni è progettato per essere sia un luogo di conservazione e mostra delle arti artigiane e dell’antiquariato, sia un punto di riferimento e promozione dinamico per i soggetti partecipanti e per la comunità saluzzese.
UN’OPERA D’ARTE TARGATA SALUZZO?
A partire da un’idea piccola 8 cm x 8 cm, il curioso CUBO DI SALUZZO, Start, in collaborazione con i suoi ideatori (gli Architetti Federica Maffioli e Andrea Ruggeri), porta in piazza l’Arte. Gli artigiani, in alcune giornate di lavoro collettivo, produrranno 48 moduli in legno. Uniti in un grande evento di strada, che vedrà protagonisti tutti coloro che hanno “costruito” Start, si andrà a comporre una Saluzzo formato 8 m x 6 m. Per produrlo materiali che rimandano al territorio: legno e reti antigrandine da frutta.