Il Quartiere
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Il 2020 ci ha messo di fronte a una situazione che non eravamo abituati ad affrontare, una crisi cui non eravamo pronti, né come Paesi, né come cittadini, né come individui. Abbiamo vissuto un anno pieno di limiti che solitamente non ci ponevamo, come non uscire di casa, o non vedere le persone al di fuori del nostro nucleo di “congiunti”. Questa situazione però ci ha messi davanti a una scelta: quella di FERMARCI, lasciandoci limitare dalle restrizioni imposte, la scelta di non andare avanti, ma restare ad aspettare che tutti torni alla normalità; oppure di RIPARTIRE, di prendere quello che è successo, farlo nostro, e mettere le basi per costruire qualcosa di nuovo. In un anno in cui il 58% della popolazione mondiale è stata costretta a limitare i propri spostamenti, abbiamo guardato le nostre case con occhi diversi, scoprendo il valore dell’arte, dell’artigianato e dell’antiquariato.
RE-START perchè abbiamo deciso di scegliere la seconda opzione, di non fermarci, ma di crescere, facendo nostri i limiti imposti dalla pandemia e proponendo una nuova PARTENZA per Start 2021. Ripartiamo dalla nostra stella polare: narrare il cambiamento. Lo abbiamo fatto con passione e coraggio nell’anno dello scoppio della pandemia, provando comunque ad alzare il sipario, andando in scena, aprendo spazi e lavorando sodo. Start e Saluzzo non si fermano!
Arte, Artigianato, Antiquariato sono le parole chiave con le quali ogni anno uno scrigno di bellezza e cultura, la Città di Saluzzo, si apre ad Italia, Europa, mondo. In soli 4 anni si sono moltiplicate le collaborazioni e si è allargato lo sguardo. Il 2021 sarà occasione per entrare in contatto con l’Accademia Albertina di Torino e con Atenei italiani, per confrontarsi sul tema design e rivalutazione di beni storici.
Cultura e creatività di ogni luogo incontrano, in quelle Terres Monviso che si sono candidate a Capitale Italiana della Cultura 2024, tradizione e saper fare del territorio. Hackathon e sfide di ingegno, design, innovazione, giardini segreti e spazi medievali a fare da cornice. Le novità? Si riconferma la via dedicata agli artigiani, spazio dove aprire laboratori chiusi da tempo, ossigenarli con giovani idee, mentre gli spazi dell’antica Biblioteca Civica ospitano giovani menti per riprogettare spazi interni che accolgono, proprio in questi mesi, strumenti storici della collezione Alvini. Saluzzo città di Musica, città di Arte, città di Cultura. Il Premio Matteo Olivero invece riscopre gli spazi aperti e si confronta con una fra le vie più belle e caratterizzanti del borgo medievale: Via Volta con i suoi Porti Scur.
IL TEMA
Il filosofo francese Bernard Stiegler tratteggiava nel 2015 i caratteri di una società “automatica”, dove l’attuale forma di capitalismo dominato da algoritmi rischia di renderci appunto “persone automatiche”, passivi nell’accettazione dello stato delle cose.
La strada che indicava, allora, non era quella di rifiutare le attuali forme di produzione basate sul digitale, ma quella di disautomatizzare ciò che non deve essere automatizzato: la creatività, gli affetti, le interazioni tra le persone. Prima, però, sarebbe stato necessario scardinare i meccanismi psicologici quotidiani, inconsci, “automatici”, appunto. Stiegler è mancato ad agosto 2020, proprio durante quell’epidemia che, a ben guardare, costituisce la più grande occasione per seguire il suo consiglio: disautomatizzarci. Ovvero automatizzare consapevolmente tutto ciò che ha senso di automatizzare, esaltando così tutto ciò che ci rende, invece, umani. Riusciremo a cogliere questa occasione, oppure al contrario il post-covid ci lascerà in eredità lo strapotere degli algoritmi su individui umani sempre più soli, in una società perennemente distanziata? “Ci resta dopo il massacro la speranza di una umanità purificata” scriveva Tristan Tzara nel primo Manifesto Dada del 1918. Ed è con questo augurio che ci aggrappiamo con tutte le nostre forze alla meraviglia del genio artigiano, alla magia dell’intuizione dell’artista, allo stupore della riscoperta di un oggetto passato.
Curatela – Galleria Biasutti
Andrea Nisbet ama focalizzare la sua ricerca artistica per temi, dove ognuno di questi, presenta sempre l’uomo come principale attore. I lavori più noti hanno come comune denominatore le infrastrutture urbane ed extraurbane dove la circolazione dei veicoli coinvolge tutti in maniera caotica. Le vie, gli incroci e l’asfalto sono la filosofia quotidiana di un pericolo che può mettere a repentaglio la vita. Un pensiero tradotto con i Rendering dove, la luce della candela che è sinonimo di vita, mattoni, neon e guardrail attorcigliati, ne sono la prova. A Nisbet gli spunti non mancano mai. Altro tema al quale si sente vicino è il Gioco degli scacchi. Proprio la scacchiera è il campo in cui si possono affrontare sfide, non fisiche, ma cerebrali, e su questo tema cerca di rendere evidente la tangibilità della tensione. Nella geometria appare evidente la lezione di grandi figure quali Giorgio de Chirico, Giulio Paolini e Marcel Duchamp.
Una notevole influenza concettuale traspare nell’ apparente staticità dei suoi lavori, che nella realtà sono visivamente giganti. Il racconto di Nisbet non utilizza solo la scultura. Forse è semplicemente una conseguenza dell’arte pittorica che traduce con i paesaggi naturali. Montagne, boschi, prati, fino ad una
definizione maniacale del tronco. La ricerca non è mai indifferente a quello che lo circonda. Ogni tema viene esplorato a fondo, senza dare nulla per scontato. L’apparenza non gli appartiene, anzi, forte è la volontà di far emergere le reali esigenze dell’essere umano. La mostra pone un particolare accento su queste tematiche attraverso una lettura contemporanea, cercando di presentare allo spettatore un messaggio chiaro ed evidente di quello che la vita ci può presentare. Bello e brutto, facile e difficile, felicità e tristezza.
Andrea Nisbet nasce a Torre Pellice (Torino) nel 1960, dove vive e lavora. Nel 1978 si diploma al liceo artistico di Torino e successivamente è a Roma presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna, dove segue un corso di restauro con il professor Pagliani. Nel 1980 trascorre un periodo a Parigi e le sue opere hanno un
sapore impressionista-espressionista. Negli anni ’90 la sua attività è incentrata sulla tecnologia e più nello specifico su fabbriche in disuso e sull’automobile quale simbolo della nostra civiltà. La continua ricerca si focalizza per temi. Il primo, forse il più conosciuto, riguarda la circolazione dei veicoli ed il clima alienante e rischioso della quotidianità. Il secondo sugli scacchi, dove la scacchiera è la scena di un gioco concettuale, con poco sforzo fisico e molto cerebrale. Le sue geometrie riprendono la lezione di illustri figure quali Giorgio De Chirico, Giulio Paolini e Marcel Duchamp. Altro tema caro a Nisbet è quello dei giocatori di ping-pong, ritratti in maniera realisticamente esasperata, quasi baconiana. Ricerca che non finisce mai e un ultimo approdo è quello legato ai paesaggi naturali, vedute di montagne e boschi, prati, per arrivare alla visione di singoli alberi o solo di tronchi. Non si può dimenticare che l’artista è vicino al destino dell’uomo, che affronta con grandi installazioni ambientali: Rendering. Costruzioni in mattoni gasbeton (che variano di volta in volta) nel quale compare un contorto guardrail metallico attorcigliato e attraversato da una luminescente traccia di un neon
Il Premio Matteo Olivero, parte del più ampio progetto Start, è promosso dalla Fondazione Amleto Bertoni, dal Comune di Saluzzo e organizzato da The Blank (www.theblank.it). A causa della situazione sanitaria mondiale e dei possibili limiti agli spostamenti tra nazioni il premio è quest’anno rivolto ad artisti residenti in Italia che possano così partecipare alle diverse fasi del progetto. Il premio è esclusivamente su invito: gli artisti invitati a presentare i loro progetti vengono indicati da Advisor scelti dagli organizzatori. Agli artisti selezionati è richiesto di presentare il progetto di un’installazione (ma facilmente reversibile) che troverà collocazione sulla facciata esterna del nuovo Centro Studi sulle Tastiere Storiche di Saluzzo, un edificio che si appresta ad accogliere cinque preziosi strumenti musicali donati dalla Collezione Alvini ( https://it.wikipedia.org/wiki/Laura_Alvini).
Nella molteplicità di appuntamenti che compongono l’affresco di START il Premio Matteo Olivero ha una posizione centrale. Promosso dalla città di Saluzzo e organizzato dalla Fondazione Amleto Bertoni, The Blank Contemporary Art e JoBonobo ha l’intento di costruire un percorso artistico che rilegga l’arte classica con gli occhi del contemporaneo. Per il quarto anno il Premio seleziona e finanzia la realizzazione di un’opera site specific che arricchirà il percorso cittadino avviato nelle scorse edizioni del Premio con Campi Flegrei Conferenza del tedesco Veit Laurent Kurz (2020), Harp del colombiano Santiago Reyes Villaveces(2019), Analemma del duo newyorkese Mark Barrow e Sarah Parke (2018).
La giuria composta da Ilaria Bonacossa, dal 2017 direttrice di Artissima Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea di Torino, Alessandro Rabottini critico d’arte, curatore e direttore artistico della Fondazione In Between Art Film, Arturo Demaria consigliere della Fondazione Amleto Bertoni, Roberto Giordana
vicedirettore generale della Cassa di Risparmio di Cuneo insieme a Stefano Raimondi curatore del Premio, dal 2010 direttore di The Blank Contemporary Art e dal 2020 direttore artistico di ArtVerona ha assegnato all’unanimità il Premio Matteo Olivero 2021 a ROBERTO PUGLIESE con il progetto Sinestesia Eco.
L’opera, un’installazione sonora che sarà collocata sulla facciata del nuovo Centro Studi sulle Tastiere Storiche di Saluzzo, creerà un dialogo armonico tra i contenuti e gli strumenti presenti all’interno del Centro Studi e l’architettura esterna, trasformando l’edificio in un modello di Palazzo Musicale. Sinestesia Eco, quale cassa armonica delle attività di composizione del Centro Studi, metterà in dialogo passato e presente, unendo la tradizione musicale classica alle sperimentazioni elettroniche contemporanee. La natura al tempo stesso visiva e uditiva dell’opera sarà capace di interagire e coinvolgere la comunità del territorio e di essere al tempo stesso motore di un percorso culturale che la città di Saluzzo ha attivato attraverso il Premio Matteo Olivero. La giuria ha inoltre attribuito due menzioni speciali a Raffaela Naldi Rossano e Eugenio Tibaldi per le proposte presentate e riconosce la grande qualità di tutti i progetti presentati ringraziando gli artisti e gli advisor che hanno preso parte al premio.
A segnalare i 27 finalisti del premio sono stati infatti prestigiosi advisor del panorama internazionale: Jessica Bianchera (storica dell’arte, curatrice indipendente e project manager, direttore artistico di Spazio Cordis e presidente di Urbs Picta), Daniele De Luigi (curatore di Fondazione Modena Arti Visive), Sara Dolfi Agostini (curatrice di Blitz Valletta, Malta), Rossella Farinotti (critica d’arte contemporanea e di cinema), Ilaria Gianni (co-fondatrice del Magic Lantern Film Festival), Lucrezia Longobardi (critica d’arte e curatrice indipendente), Matteo Lucchetti (curatore e scrittore), Lorenzo Madaro (Curatore d’arte contemporanea e docente di Storia dell’arte e Fenomenologia delle arti contemporanee nell’Accademia di Belle Arti di Lecce), Angel Moya Garcia (critico e curatore, è responsabile della programmazione del Mattatoio, Roma), Claudio Musso (critico d’arte, curatore indipendente, docente presso l’Accademia G. Carrara di Belle Arti di Bergamo), Domenico Quaranta (critico d’arte contemporanea, curatore e docente), Silvia Salvati (curatrice al Museo MADRE, Napoli), Valentina Tanni (storica dell’arte, curatrice e docente), Francesco Tenaglia (giornalista e direttore artistico dello spazio espositivo Sgomento Zurigo, Zurigo), Alessandra Troncone (storica dell’arte, curatrice e co-direttrice artistica di Underneath the Arches).
Start sarà poi occasione per inaugurare la nuova collezione permanente firmata IGAV Intersezioni | Dialoghi di artisti e latitudini Le opere degli artisti italiani e stranieri che nel corso degli anni hanno collaborato con l’Istituto Garuzzo raccontano in un nuovo allestimento il tentativo e la vocazione dell’Istituto a costruire un dialogo permanente con il mondo, un confronto che accosta e connette luoghi e generazioni. Il linguaggio dell’arte compone l’architettura attraverso la quale è possibile gettare uno sguardo sull’enorme complessità della cultura contemporanea, tracciandone percorsi globali e locali a un
tempo.
– Artigianato & Storytelling
Se le opere devono approdare online, anche il loro racconto deve essere fruibile da chiunque, sia da chi visita START dal vivo, che da chi la scopre navigando nel web. Ogni artigiano sarà protagonista del racconto della propria opera. Attraverso contenuti video che spieghino da dove nasce l’idea, e come viene realizzata. Ma anche come soggetti di una serie di scatti, che li ritraggono mentre svolgono il loro lavoro, magari fuori dalla bottega, direttamente nel contesto della loro città.
– Salita al Castello e Workshop di eccellenza
La Salita al Castello sarà la sede di un palinsesto di eventi da vivere in prima persona. Primi fra tutti i workshop che daranno la possibilità al pubblico di toccare con mano il lavoro in bottega. Gli appuntamenti saranno inseriti su piattaforme online di settore, che contribuiranno a promuoverli in Italia e all’estero.
– Il Box delivery TERRES MONVISO
Con URCA – CASA LABORATORIO e il Bistrot Tastè un box delivery (secondo le normative Covid – 19) per godere gli spazi messi a disposizione da START e fare un pic nic tra bellezza e cultura.
– Design
Continua la collaborazione oramai triennale con Martina Design per ridisegnare spazi e renderli fruibili ai cittadini. Ora, dopo il gioco di colori e forme del dehor dell’Antico Palazzo Comunale, si entra negli spazi del Bistrot per una nuova sfida. Per la prima volta “sbarca” a Start il design internazionale firmato GUFRAM che porterà un innesto tra arte e territorio, la poltrona a mela MAGRITTA, tutta da guardare
Mostra Collaterale dell’Artigianato – Hackathon
Durante START 2021 si svolgerà un Hackathon nel contesto della Mostra Collaterale dell’Artigianato. Saluzzo ospiterà quattro giornate di lavoro e confronto, che vedranno protagonisti studenti universitari provenienti da tutta Italia. Il tema di quest’anno metterà al centro il territorio, in particolare la prossima candidatura di Saluzzo come Capitale Italiana della Cultura 2024.
I partecipanti saranno chiamati a confrontarsi sul tema della comunicazione e della presentazione di Saluzzo e di Terres Monviso ad un potenziale pubblico di turisti nazionali e internazionali. Tutti i partecipanti saranno suddivisi in gruppi di lavoro a cui verrà chiesto di progettare delle innovative strutture informative capaci non solo di fungere da “info point”, ma anche di narrare un territorio ricco e affascinante come quello di Saluzzo e delle Valli oggetto della candidatura. Per farlo, avranno a disposizione 96 ore, il proprio talento, e l’immancabile supporto degli artigiani di Saluzzo, che li guideranno nelle scelte dei materiali e delle strutture per l’opera finale.
Start in linea con la progettazione che vede impegnato Terres Monviso verso la grande sfida Capitale Italiana della Cultura 2024, ospita in Città alta due giovani artisti che raccontano con il loro lavoro il territorio. Enrico Martina, saluzzese, vive a Basilea e quando ritorna a Saluzzo ama raccontare gli scorsi della Città Medievale con i suoi disegni. Alessandra “Cerotto” Parigi, dalla val Pellice, ama disegnare le montagne che la circondano da quando è nata. Tra le sue opere un inedito tratto dal progetto “le Città rotanti”. Ad aprire la mostra un interessante connubio tradizione/innovazione, sempre sul solco Saluzzo Monviso 2024. In attesa di raccontare la sua opera a 100 anni dalla nascita, avvenuta a Scarnafigi nel 1922, saranno presentati due quadri di Nino Parola che tratteggiano il territorio delle Terres Monviso.
Un evento caratterizzato da un ampio spettro di momenti culturali: un convegno, un concerto, il film, la mostra.
“BOGRE – La grande eresia europea” è il film-documentario (Prod. Chambra d’oc e IncandenzaFilm con Film Commission Torino Piemonte, 2021) che il regista Fredo Valla ha girato in Bulgaria, Francia meridionale (Occitania), Italia, Bosnia, Istanbul.
Le vicende del grande movimento eretico di Catari e Bogomili che fra il X e il XV secolo segnò l’Europa, sono il filo conduttore di un road-movie in cui il regista incontra storici, narratori popolari, poeti, musicisti, in un itinerario che dai Balcani lo porta ai Paesi dell’Europa occidentale. La storia e le persecuzioni subite dagli eretici, si fanno così monito e paragone per altri eventi di intolleranza che l’umanità ha conosciuto e tuttora conosce.
Un viaggio tra le scuole della tradizione italiana tra ‘400 e ‘700 nella collezione privata del Dott. Roberto Rubiola
Se il 2019 è stato, grazie al Castello della Castiglia e alla curatela di Franco Brancaccio, un anno di svolta e sguardo al futuro, il 2020 avrebbe voluto essere l’anno della conferma. Eravamo pronti ma l’ennesimo stop ci ha impedito di alzare il sipario su un evento che avrebbe consolidato il nuovo corso della mostra saluzzese. Non ci siamo arrestati, e oggi, grazie allo sforzo della Città di Saluzzo, si riaprono le porte di un evento di grande importanza per un territorio e per la sua storia. A maggio, da venerdì 14 a domenica 23 maggio 2021, va in scena la 44° Mostra Nazionale Antiquariato di Saluzzo.
La Mostra Nazionale Antiquariato di Saluzzo, curata da Franco Brancaccio, riparte dall’edizione numero 44 in uno spazio di grande fascino, la Castiglia, il Castello dei Marchesi, che si propone di diventare uno dei luoghi dell’Antiquariato italiano. Per la terza edizione, il curatore si propone di raccontare storie di antiquari e oggetti pregiati e antichi proseguendo, e anzi rilanciando, la scia del successo che la storica manifestazione saluzzese, anno dopo anno, ha saputo ottenere. Il gusto e la definizione di “bellezza” cambiano negli anni, ma Saluzzo resta una nicchia dove la tradizione ha radici che affondano nel secolo scorso e l’attenzione all’arte antica non è mai venuta meno.
Per la nuova edizione sarà presentata al piano terreno del Museo della Castiglia una mostra collaterale che vuole portare il pubblico in un ideale tour attraverso l’Italia e le sue scuole pittoriche regionali. Le 100 Maddalene, dalla collezione Rubiola, è un viaggio nella tradizione italiana tra ‘400 e ‘700. Le opere sono state collezionate da Roberto Rubiola in circa 50 anni; sono state dipinte da pittori italiani, veneziani, lombardi, piemontesi, liguri, emiliani, toscani, romani e napoletana, oltre che da fiamminghi, olandesi, francesi, spagnoli e tedeschi. I soggetti sono vari: la Maddalena viene raffigurata come una donna giovane e bella e con una chioma folta e fluente nell’atto di reggere un vaso colmo di un balsamo per ungere il corpo di Cristo crocifisso, oppure dolente mentre piange abbracciata al legno della croce, in estasi nella grotta sola, confortata dagli angeli o quando incontra Cristo risorto. I suoi attributi: il vaso con il prezioso unguento, il crocifisso che evoca la passione, il libro per meditare sui testi sacri, il teschio simbolo della fragilità della gioventù, della bellezza e della vita, una freccia e una scodella per evocare la condizione di durezza della sua vita e lo stiletto utilizzato per la mortificazione corporea. Il tema della Maddalena è stato affrontato in pittura in tanti differenti modi: da peccatrice penitente, la donna è diventata l’”apostola” degli apostoli. Per Tiziano, ad esempio, la Maddalena è un pretesto per dare vita ad immagini di flagrante sensualità. Salviati la dipinge sorretta dall’angelo. Francesi e fiamminghi preferiscono invece dipingere la conversione della Maddalena che si allontana dai suoi gioielli.
In mostra anche la Maddalena di Matteo Cerezo e quella dipinta da Domenico Carpinoni, variante di quella esposta nell’isola di Malta. Le sei opere derivate da Tiziano sono a lui coeve perché, secondo gli esami effettuati, contengono lo smaltino usato nella bottega del maestro. Altri ritratti conducono invece in Emilia, dai seguaci di Guido Reni. La dolce fanciulla ritratta da Carlo Dolci, infine, ha una cornice di altissima ebanisteria antica.
Qualità senza tempo, quindi, per una città che si riconferma con START/Storia e ARTe Saluzzo la capitale dell’arte di ogni tempo, capace di coniugare, per oltre due mesi, arte contemporanea, moderna e antica in un caleidoscopio di appuntamenti, prospettive e proposte artistiche.
Lo Spaventapasseri di Castellar – un trekking online
Da oltre vent’anni, nel mese di maggio, il piccolo borgo di Castellar si anima di personaggi buffi e stravaganti… non c’è casa, vigna, orto, prato o cortile che non ospiti uno spaventapasseri, un “ciciu” realizzato con i materiali più disparati. Un museo a cielo aperto che accoglie migliaia di visitatori: scolaresche, famiglie, gruppi di anziani, ospiti dei centri diurni “invadono” le vie del paese, dove le automobili lasciano spazio alle persone! Allo scopo di rendere più coinvolgente l’evento, l’Associazione culturale propone spettacoli d’intrattenimento (artisti di strada, musicisti…), laboratori manuali dedicati ai più piccoli, mostre. Nel 2020 nemmeno Castellar si è fermata. In onda su FB Spaventapasseri ha raccolto oltre 600 immagini, 600 tra bambini, ragazzi, mamme, papà, associazioni, gruppi che hanno voluto fare il loro Spaventapasseri ai tempi del lockdown. Un modo per non lasciare solo nessuno e soprattutto non lasciare il pubblico orfano di una manifestazione che anno dopo anno ha saputo ospitare migliaia e migliaia
di spettatori sognanti.
Nuovamente START sarà in “tour” e farà rete con il territorio. Il progetto TERRES MONVISO si narra anche attraverso l’arte e il coordinamento tra enti e mostre. Nasce Da Castello a Castello, itinerario che lega tre Castelli attraverso il trekking (l’ultimo miglio 100 Miglia del Monviso), il bike ( progetto VeloViso), la bellezza e il gusto.
Manta, Lanasco e Saluzzo, il territorio e la sua storia si raccontano con Start.
Durante Start 2021, verrà elaborato un calendario eventi, laboratori e visite guidate che valorizzerà artigiani, commercianti, associazioni, enti e realtà locali. Saluzzo si vestirà a museo diffuso, ricco di arte, artigianato, musica, eventi, in una continua evoluzione e fermento culturale. Per ciò che concerne gli eventi musicali, sarà da un lato lasciato spazio ad opportunità per le realtà locali di vedere realizzati momenti di importante visibilità all’interno del cartellone di Start 2021, e dall’altro saranno proposte nuove soluzioni e nuovi eventi volti a garantire il massimo appeal ad un pubblico territorialmente eterogeneo. Attraverso il calendario eventi di Start/Off si punterà in particolare alla valorizzazione della Salita al Castello come “Via degli Artigiani”, favorendo la riscoperta da parte dei saluzzesi di una delle aree più suggestive della propria città.