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Vuoi scoprire i luoghi START?
Affidati alla guida Claudia Schubert, passeggiando insieme a lei per le vie della Città di Saluzzo.

Le vie per raggiungere i luoghi di “START” sono infinite. Vari percorsi danno la possibilità di conoscere – a piedi o in bicicletta – l’anima della città di Saluzzo, cuore pulsante dell’antico Marchesato, ora museo a cielo aperto capace di raccontarsi nelle forme più svariate.
Da dove vuoi partire?
  • La Castiglia, Piazza Castello
  • Il Quartiere, Piazza Montebello 1
  • Piazza XX Settembre / Piazza Garibaldi
  • Porta di Valle - Ufficio Turistico, Piazza Buttini 1/A

Percorso 1
Partenza dalla Castiglia, Piazza Castello

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Lasciandosi alle spalle la maestosa Castiglia, antica residenza dei marchesi di Saluzzo, oggi sede del Museo della Civiltà Cavalleresca, del Museo della Memoria Carceraria nonché polo culturale della città alta, si percorre in discesa Salita al Castello, piazza medievale che lascia immaginare la vita nell’epoca più fiorente dell’antico Marchesato di Saluzzo.

Edifici quattro- e cinquecenteschi raccontano storie di famiglie nobili e tasselli importanti della politica marchionale. Segni tangibili di quel periodo sono il Palazzo delle Arti Liberali con gli affreschi “a grisailles” e l’Antico Palazzo Comunale, realizzato e decorato finemente in cotto. Si presta come ottima tappa per godersi la quiete con un caffè sotto il porticato o lo splendido panorama sulla catena alpina e la pianura saluzzese salendo i 130 gradini della Torre Civica.

La Chiesa e il Chiostro di San Giovanni sorprendono per la loro semplicità gotica e per gli affreschi nascosti ma di notevole importanza. La visita culmina nello scoprire i monumenti funebri del marchese Ludovico II, grande benefattore per il marchesato a fine Quattrocento, e Galeazzo Cavassa, appartenente a una delle famiglie più influenti dell’epoca. La sua cappella funeraria, situata nell’antica sala capitolare del chiostro adiacente, è impreziosita dall’opera “Analemma”, vincitrice della 40esima edizione del Premio Matteo Olivero, che consiste in migliaia di piccole pellicole colorate applicate sulle finestre.
Uscendo dal chiostro si incontra l’ex Convento delle Orsoline, che nel 2022 ha ospitato numerosi artigiani durante la rassegna “START Ri-abitare”.

Nel Museo Civico Casa Cavassa, un tempo dimora signorile e ora luogo scelto come “Casa dell’Artigianato” per questa edizione di “START”, si intrecciano le vicende della famiglia marchionale, di Francesco Cavassa e di Emanuele Tapparelli d’Azeglio, committente della campagna di restauro degli anni ottanta dell’Ottocento.

Percorrendo Via San Giovanni si giunge all’ex Istituto d’Arte Amleto Bertoni, situato nel Palazzo Saluzzo di Monterosso, struttura quattro- cinquecentesca riplasmata nel Settecento. Come fucina di idee e saper fare vuole essere l’anima di “START 2023″, proponendosi come luogo di confronto, di scambio e spazio per animare laboratori e convegni per piccoli e grandi.

Dalla chiesa barocca di San Bernardo, che colpisce da lontano per la guglia rivestita di maioliche colorate, si può accedere al Giardino di Solaria Opere. Dal punto panoramico del Belvedere si prosegue in discesa per Via Griselda, già sede dell’Istituto Gianotti nonché dei laboratori della ditta Amleto Bertoni, per arrivare al Municipio. Nato come Collegio dei Gesuiti ospita al suo interno la Sacrestia di Sant’Ignazio, con l’installazione di “Harp”, opera vincitrice della 41esima edizione del Premio Matteo Olivero.

Scendendo nelle strette scalinate del suggestivo Vicolo del Palazzo di Città si giunge in Via Rifreddo per poi, in Piazzetta della Trinità, incontrare l’ex Monastero Santa Maria della Stella. Fu costruito nel tardo Cinquecento dalle monache di Rifreddo ed è oggi proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo e centro polifunzionale.

Seguendo la sagoma del Monviso, vetta simbolo di questo territorio, si arriva in Piazza Montebello su cui prospetta l’ex Caserma Mario Musso, oggi denominato “Il Quartiere”. Come sede di scuole, associazioni, spazi dedicati ai giovani, la Biblioteca Civica, la Fondazione Amleto Bertoni e l’omonimo museo dedicato allo storico imprenditore nel settore dell’artigianato, intende essere il nuovo polo culturale per la città di Saluzzo.

Ritornando verso il centro, sulla destra si entra per uno scorcio da Porta Vacca, antico accesso alla cinta muraria trecentesca, in Via Palazzo di Città. 

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Il Cinema Teatro Magda Olivero ospita l’opera “Dance first, think later”, che nel 2022 ha vinto il Premio Matteo Olivero.
Da Corso Italia, elegante “salotto” di impronta ottocentesca nonché zona pedonale, all’altezza della Cattedrale di Santa Maria Assunta, si arriva alla pittoresca Piazza Santa Maria per giungere all’ex Monastero dell’Annunziata, fino a poco tempo fa Biblioteca Civica. Sulla facciata in Via Alessandro Volta l’installazione “Sintesia Eco”, anch’essa vincitrice del premio Matteo Olivero, è stata creata per dare visibilità alle attività all’interno dell’edificio, parte della Scuola di Alto Perfezionamento Musicale.

Si ritorna in Piazza Castello passando dalla casa natale di Silvio Pellico in Piazzetta dei Mondagli, Via Muletti e Salita al Castello.

Percorso 2
Partenza da “Il Quartiere”, Piazza Montebello, 1

Uscendo da “Il Quartiere”, l’ex Caserma Mario Musso, si percorre Corso Piemonte, lasciandosi alle spalle il Monviso, “Re di Pietra”, vetta simbolo già apprezzata fin dall’antichità e cornice inconfondibile della città di Saluzzo. All’altezza di Via Rifreddo si giunge alla Piazzetta della Trinità, dove è situato l’ex Monastero Santa Maria della Stella.

Fu costruito nel tardo Cinquecento dalle monache di Rifreddo ed è oggi proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo e centro polifunzionale.
Proseguendo Via Rifreddo si arriva in Via Palazzo di Città, sito del Cinema Teatro Magda Olivero. All’interno si trova l’opera “Dance first, think later”, che nel 2022 ha vinto il Premio Matteo Olivero.

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In salita si percorre Via Palazzo di Città che in Piazzetta degli Alpini dà accesso al Municipio. Nato come Collegio dei Gesuiti ospita al suo interno la Sacrestia di Sant’Ignazio, con l’installazione di “Harp”, opera vincitrice della 41esima edizione del Premio Matteo Olivero.
Via Griselda, che deve il suo nome alla protagonista all’ultima novella del Decamerone di Boccaccio ambientata nella Saluzzo trecentesca, costeggia gli storici edifici dell’Istituto Gianotti nonché dei laboratori della ditta Amleto Bertoni, per arrivare al punto panoramico del Belvedere.

Oltrepassando l’arco di fianco all’Istituto Maria Regina si giunge in Piazzetta San Bernardo, la cui omonima chiesa colpisce da lontano per la guglia rivestita di maioliche colorate. Qui si può accedere al Giardino di Solaria Opere.
Proseguendo per Via San Giovanni si giunge all’ex Istituto d’Arte Amleto Bertoni, situato nel Palazzo Saluzzo di Monterosso, struttura quattro-cinquecentesca riplasmata nel Settecento. Come fucina di idee e saper fare vuole essere l’anima di “START 2023″, proponendosi come luogo di confronto, di scambio e spazio per animare laboratori e convegni per piccoli e grandi.

Nel Museo Civico Casa Cavassa, situato a pochi passi più in sù, un tempo dimora signorile e ora luogo scelto come “Casa dell’Artigianato” per questa edizione di “START”, si intrecciano le vicende della famiglia marchionale, di Francesco Cavassa e di Emanuele Tapparelli d’Azeglio, committente della campagna di restauro degli anni ottanta dell’Ottocento. 
Seguendo l’imponente Torre Civica si incontra sulla destra l’ex Convento delle Orsoline, che nel 2022 ha ospitato numerosi artigiani durante la rassegna “START Ri-abitare”.

La Chiesa e il Chiostro di San Giovanni sorprendono per la loro semplicità gotica e affreschi nascosti ma di notevole importanza. La visita culmina nello scoprire i monumenti funebri del marchese Ludovico II, grande benefattore per il marchesato a fine Quattrocento, e Galeazzo Cavassa, appartenente a una delle famiglie più influenti dell’epoca. La sua cappella funeraria, situata nell’antica sala capitolare del chiostro adiacente, è impreziosita dall’opera “Analemma”, vincitrice della 40esima edizione del Premio Matteo Olivero, che consiste in migliaia di piccole pellicole colorate applicate sulle finestre.

Lasciandosi alle spalle la pittoresca piazzetta di fronte alla chiesa, si percorre Salita al Castello, piazza medievale che lascia immaginare la vita nell’epoca più fiorente dell’antico Marchesato di Saluzzo. Edifici quattro- e cinquecenteschi raccontano storie di famiglie nobili e tasselli importanti della politica marchionale. Segni tangibili di quel periodo sono il Palazzo delle Arti Liberali con gli affreschi “a grisailles” e l’Antico Palazzo Comunale, realizzato e decorato finemente in cotto. Si presta come ottima tappa per godersi la quiete con un caffè sotto il porticato o lo splendido panorama sulla catena alpina e la pianura saluzzese salendo i 130 gradini della Torre Civica.

Fa da cornice la maestosa Castiglia, antica residenza dei marchesi di Saluzzo e carcere fino a pochi decenni fa. Oggi ospita il Museo della Civiltà Cavalleresca e il Museo della Memoria Carceraria, oltre ad essere centro culturale e spazio espositivo della parte alta della città.
Si ritorna in Piazza Montebello scendendo da Via Santa Chiara, Via Pusterla e Via San Rocco.

Percorso 3
Partenza da Piazza XX Settembre/Piazza Garibaldi

Da Piazza Cavour, antico scalo ferroviario, si entra nella zona pedonale che attraverso suggestivi portici conduce in Piazza Vineis. Al centro il monumento di Silvio Pellico rende omaggio allo scrittore nativo di Saluzzo.

Si lascia l’elegante quartiere ottocentesco di Corso Italia per giungere al centro storico medievale passando dalla pittoresca Via Gualtieri. Girando a destra Piazzetta San Nicola si presenta come il salotto barocco di Saluzzo, con la Confraternità della Misericordia (Croce Nera) e la Chiesa di San Nicola, oggi luogo di culto per la comunità ortodossa rumena.

Proseguendo per Via Adua, che costeggia il vecchio Seminario, si giunge in in Piazzetta degli Alpini che dà accesso al Municipio. Nato come Collegio dei Gesuiti ospita al suo interno la Sacrestia di Sant’Ignazio, con l’installazione di “Harp”, opera vincitrice della 41esima edizione del Premio Matteo Olivero.

Da Via Griselda, che deve il suo nome alla protagonista all’ultima novella del Decamerone di Boccaccio ambientata nella Saluzzo trecentesca, due scalinate portano da Salita a San Giovanni al Museo Civico Casa Cavassa. Un tempo dimora signorile e ora luogo scelto come “Casa dell’Artigianato” per questa edizione di “START”, nei suoi interni si intrecciano le vicende della famiglia marchionale, della famiglia Cavassa e di Emanuele Tapparelli d’Azeglio, committente della campagna di restauro degli anni ottanta dell’Ottocento.

Proseguendo in leggera discesa per Via San Giovanni si giunge all’ex Istituto d’Arte Amleto Bertoni, situato nel Palazzo Saluzzo di Monterosso, struttura quattro-cinquecentesca riplasmata nel Settecento. Come fucina di idee e saper fare vuole essere l’anima di “START 2023″, proponendosi come luogo di confronto, di scambio e spazio per animare laboratori e convegni per piccoli e grandi.

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Dalla chiesa barocca di San Bernardo, che colpisce da lontano per la guglia rivestita di maioliche colorate, si può accedere al Giardino di Solaria Opere.
Risalendo  in direzione Castiglia, oltrepassando il scenografico Palazzo dei Marchesi del Carretto, che dalle parti di Via Santa Chiara dà alcuni scorci inediti sui suoi spazi interni.

Sulla sinistra si apre una finestra panoramica sulla facciata della Chiesa di San Giovanni Battista. La chiesa e il chiostro sorprendono per la loro semplicità gotica e affreschi nascosti ma di notevole importanza. La visita culmina nello scoprire i monumenti funebri del marchese Ludovico II, grande benefattore per il marchesato a fine Quattrocento, e Galeazzo Cavassa, appartenente a una delle famiglie più influenti dell’epoca. La sua cappella funeraria, situata nell’antica sala capitolare del chiostro adiacente, è impreziosita dall’opera “Analemma”, vincitrice della 40esima edizione del Premio Matteo Olivero, che consiste in migliaia di piccole pellicole colorate applicate sulle finestre.

Lasciandosi alle spalle la pittoresca piazzetta di fronte alla chiesa, si percorre Salita al Castello, piazza medievale che lascia immaginare la vita nell’epoca più fiorente dell’antico Marchesato di Saluzzo. Edifici quattro- e cinquecenteschi raccontano storie di famiglie nobili e tasselli importanti della politica marchionale. Segni tangibili di quel periodo sono il Palazzo delle Arti Liberali con gli affreschi “a grisailles” è  l’Antico Palazzo Comunale, realizzato e decorato finemente in cotto. Si presta come ottima tappa per godersi la quiete con un caffè sotto il porticato o lo splendido panorama sulla catena alpina e la pianura saluzzese salendo i 130 gradini della Torre Civica.

Fa da cornice la maestosa Castiglia, antica residenza dei marchesi di Saluzzo e carcere fino a pochi decenni fa, oggi sede del Museo della Civiltà Cavalleresca e del Museo della Memoria Carceraria, oltre ad essere centro culturale e spazio espositivo della parte alta della città.

Si ritorna al centro passando dalla Chiesa di San Bernardino e scendendo da Via Matteo Olivero e Via Bodoni che conduce in Piazza Risorgimento, Via Martiri della Liberazione e Corso Italia.

Percorso 4
Partenza da Piazza Buttini (Porta di Valle/ Ufficio Turistico)

Dalla Porta di Valle (ufficio turistico) si prosegue in direzione centro, oltrepassando l’ex Tribunale e i portici di Via Martiri della Liberazione.

Dalla zona pedonale di Corso Italia, all’altezza dell’ imponente Cattedrale di Santa Maria Assunta (Duomo), si passa dalla pittoresca Porta Santa Maria per giungere all’ex Monastero dell’Annunziata, fino a poco tempo fa Biblioteca Civica. Sulla facciata in Via Alessandro Volta l’installazione “Sintesia Eco”, vincitrice del premio Matteo Olivero, è stata creata per dare visibilità alle attività all’interno dell’edificio, parte della Scuola di Alto Perfezionamento Musicale.

In Piazzetta dei Mondagli sorge la casa natale di Silvio Pellico, che come museo cittadino vuole rendere omaggio al famoso scrittore.

Percorrendo in rapida salita Via Muletti si giunge in Salita al Castello, piazza medievale che lascia immaginare la vita nell’epoca più fiorente dell’antico Marchesato di Saluzzo. Edifici quattro- e cinquecenteschi raccontano storie di famiglie nobili e tasselli importanti della politica marchionale. Segni tangibili di quel periodo sono il Palazzo delle Arti Liberali con gli affreschi “a grisailles” e l’Antico Palazzo Comunale, realizzato e decorato finemente in cotto. Si presta come ottima tappa per godersi la quiete con un caffè sotto il porticato o lo splendido panorama sulla catena alpina e la pianura saluzzese salendo i 130 gradini della Torre Civica.

Fa da cornice la maestosa Castiglia, antica residenza dei marchesi di Saluzzo e carcere fino a pochi decenni fa, oggi sede del Museo della Civiltà Cavalleresca e del Museo della Memoria Carceraria, oltre ad essere centro culturale e spazio espositivo della parte alta della città.

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All’altezza della Fontana della Drancia, copia ottocentesca della fontana originale ancora conservata in Casa Cavassa, si gira in Via Santa Chiara. Dopo pochi metri sulla destra si apre uno scorcio pittoresco sulla facciata della Chiesa di San Giovanni Battista. La chiesa e il chiostro sorprendono per la loro semplicità gotica e affreschi nascosti ma di notevole importanza. La visita culmina nello scoprire i monumenti funebri del marchese Ludovico II, grande benefattore per il marchesato a fine Quattrocento, e Galeazzo Cavassa, appartenente a una delle famiglie più influenti dell’epoca. La sua cappella funeraria, situata nell’antica sala capitolare del chiostro adiacente, è impreziosita dall’opera “Analemma”, vincitrice della 40esima edizione del Premio Matteo Olivero, che consiste in migliaia di piccole pellicole colorate applicate sulle finestre.

Uscendo dal chiostro si incontra l’ex Convento delle Orsoline, che nel 2022 ha ospitato numerosi artigiani durante la rassegna “START Ri-abitare”.

Nel Museo Civico Casa Cavassa, un tempo dimora signorile e ora luogo scelto come “Casa dell’Artigianato” per questa edizione di “START”, si intrecciano le vicende della famiglia marchionale, di Francesco Cavassa e di Emanuele Tapparelli d’Azeglio, committente della campagna di restauro degli anni ottanta dell’Ottocento.

Percorrendo Via San Giovanni si giunge all’ex Istituto d’Arte Amleto Bertoni, situato nel Palazzo Saluzzo di Monterosso, struttura quattro-cinquecentesca riplasmata nel Settecento. Come fucina di idee e saper fare vuole essere l’anima di “START 2023″, proponendosi come luogo di confronto, di scambio e spazio per animare laboratori e convegni per piccoli e grandi.

Dalla chiesa barocca di San Bernardo, che colpisce da lontano per la guglia rivestita di maioliche colorate, si può accedere al Giardino di Solaria Opere. Dal punto panoramico del Belvedere si prosegue in discesa per Via Griselda, già sede dell’Istituto Gianotti nonché dei laboratori della ditta Amleto Bertoni, per arrivare al Municipio. Nato come Collegio dei Gesuiti ospita al suo interno la Sacrestia di Sant’Ignazio, con l’installazione di “Harp”, opera vincitrice della 41esima edizione del Premio Matteo Olivero.

Lasciando alle spalle il Municipio si scende sinistra percorrendo Via Palazzo di Città, sito del Cinema Teatro Magda Olivero. All’interno si trova l’opera “Dance first, think later”, che nel 2022 ha vinto il Premio Matteo Olivero.

Risalendo la via, all’angolo di Via Rifreddo si gira a sinistra per arrivare il Piazzetta San Nicola, salotto barocco di Saluzzo, con la Confraternità della Misericordia (Croce Nera) e la Chiesa di San Nicola, oggi luogo di culto per la comunità ortodossa rumena. Via Gualtieri, con i suoi commercianti impegnati a dare vivacità a una via storica, porta in Piazza Vineis e Corso Italia, elegante “salotto” di impronta ottocentesca e cuore vivace della parte bassa della città di Saluzzo.

Si ritorna in Piazza Buttini passando per Via Silvio Pellico, Piazza Cavour e Piazza Garibaldi con il suo monumento dedicato al Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.

Il Quartiere

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